L'idea della celebrazione di un Giorno Pagano Europeo della Memoria è nata nel 2006, per stabilire un momento ufficiale in cui ricordare le radici del passato pagano a cui tutti i pagani odierni, chi più e chi meno, si riallacciano e ricordare anche le cause e gli avvenimenti della frattura tra noi e quelle radici. E' proprio quel distacco infatti che spinge i pagani di oggi a definirsi in questo modo, nobilitando una parola nata come insulto.
Per chi non era nello spazio web del 2006, era l'epoca delle mailing list, dei forum e dei gruppi di discussione: i social erano ancora di là da prendere realmente piede, così come li conosciamo ora. Circolavano molte prese di posizione che a me pareva non rendessero giustizia né alle religioni precristiane così com'erano, né al percorso che da loro portava al paganesimo moderno. Sostenere che non ci fosse mai stata alcuna cesura, ad esempio, oppure le tesi secondo cui il cristianesimo, o parte di esso, sarebbe stato l'erede dei culti antichi, o lo slogan per cui tutte le religioni sarebbero uguali e tutte vorrebbero la sottomissione dell'uomo al timore degli dei e dei loro rappresentanti, la proiezione di mentalità monoteiste sulle religioni precristiane, la credenza nel fatto che i culti antichi sarebbero integralmente sopravvissuti "sottobanco" in epoca cristiana. Ancora, i vari pastiches di divinità di diversa origine, considerate intercambiabili, enoteismi di varia natura, la stregheria che dagli USA veniva a insegnarci quale sarebbe stata la tradizione italiana.
Da qui, mi pareva che fosse necessario un lavoro serio di comprensione di analogie e differenze con le situazioni passate: la riflessione su questa necessità si è sviluppata in una delle mailing list pagane più frequentata all'epoca. Non era però una riflessione a senso unico e non ho mai avuto la pretesa di fare da sola il "lavoro serio" di cui sopra. Volevo invece stimolare una riflessione, attirare l'attenzione su un punto controverso eppure cruciale del come e del perché ci definiamo pagani o politeisti o con qualsiasi altro nome prediligiamo per definire il nostro legame con quelle religioni. Anche la scelta del sostantivo, dopotutto, fa parte della riflessione. E per coronare il lavoro, ho lanciato la proposta di una giornata di celebrazione, un Giorno Pagano Europeo della Memoria in cui onorare questo lavoro, il legame con il passato e il percorso più che accidentato che ha condotto alla realtà attuale.
Come giornata della celebrazione è stato scelto, con un sondaggio tra pagani di diversa provenienza nella stessa mailing list, il 24 febbraio: in questa data, nel 391 e.v., Teodosio emanò un editto di condanna delle pratiche pagane, in seguito al quale il fuoco di Vesta che doveva bruciare eternamente a Roma fu spento. Data la sacralità del fuoco in tutte le religioni cosiddette pagane, è stato scelto questo evento come simbolo dell'inizio dei tentativi di eliminazione delle religioni precristiane.
Presto però è diventato chiaro che una giornata sola non era sufficiente: nonostante le accuse che negli anni sono state rivolte al Giorno Pagano Europeo della Memoria, non si tratta di una giornata di rimpianto e commiserazione: lo scopo della memoria, del ricordo, ` di fornire una solida base alla costruzione del paganesimo moderno. Nella situazione attuale, un Pagano, in Europa, deve costruire il proprio percorso, il proprio "paganesimo" ogni giorno e ogni giorno si confronta con il richiamo alle radici pagane cui ha scelto di riallacciarsi. La frattura di cui parlavamo prima, gli editti teodosiani, ma anche e soprattutto le operazioni culturali di persecuzione, negazione e assimilazione, hanno reso la cosa molto più difficile.
Da qui l'idea di trasformare il Giorno Pagano Europeo della Memoria in un progetto, che portasse comunque il nome "Giorno" perché; quella celebrazione è comunque il simbolo del nostro impegno pagano, ma che fosse in realtà un insieme di iniziative e di strumenti affinché; tutti i pagani potessero guardare al passato pagano per costruire il futuro del paganesimo.
Guardare al passato per costruire il futuro del paganesimo è sempre stato il motto del Giorno Pagano Europeo della Memoria e per questa funzione di costruzione è stato usato Giano come simbolo. Dal 2007, anno dei primi riti a oggi, ci sono stati individui e organizzazioni che hanno ben compreso questa caratteristica e celebrato di conseguenza, in accordo con il proprio sentire. A volte sono state celebrazioni effimere, in qualche caso si sono rinnovate anno dopo anno e di questo non posso che ringraziare tutti coloro che hanno supportato e supportano il progetto fino ad oggi.
Manuela Simeoni
Ogni gruppo o individuo che aderisce ai principi del Giorno Pagano Europeo della Memoria celebra la giornata del 24 febbraio secondo il proprio pensiero religioso. Clicca qui per vedere le celebrazioni del 2025 e quelle passate.
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