Felice colui il quale si prende cura della sua anima immortale
sempre, affinché divenga eccellente, della sua parte mortale
non curandosi all’eccesso, e se serve non la risparmia.
Felice colui che non si rende schiavo dei mortali
che lo colpiscono e agiscono senza giudizio; avendo egli stesso un’anima
imperturbabile, è al di sopra della malvagità di quelli.
Felice colui che per i casi che vengono dagli Dèi
non si turba anche se amarissimi, sopporta invece senza pena,
riponendo il bene nella sua parte immortale.
Giorgio Gemisto Pletone
Traduzione di Manuela Simeoni
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