Felice colui che essendo egli in vantaggio
per una terribile insensatezza non è cagione di mali per gli uomini,
ma invece di cose buone, simile agli dèi beati.
Felice colui che non trascura il bene comune
della sua stirpe, ma piuttosto sapendo che agli dèi
importa di ciò che è comune, non lo abbandona.
Felice colui che ringrazia gli dèi, per le cose
che ha, e soprattutto ringrazia lo stesso Zeus,
da cui esiste in principio ciò che è bello e buono per tutti.
Giorgio Gemisto Pletone
Traduzione di Manuela Simeoni
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