Giorno Pagano Europeo della Memoria

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UN'INTERVISTA MANCATA

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In occasione del Giorno Pagano Europeo della Memoria 2017 ho accettato di scrivere un'intervista via email per una collaboratrice del sito Ultimavoce.it. La persona in questione appartiene all'ambiente pagano (meglio, neopagano come lei stessa si definisce in una sua pagina su Facebook), perciò mi pareva un'occasione da cogliere. Purtroppo l'intervista, pubblicata domenica 26 febbraio 2017 sul sito, mi ha fortemente deluso. Clicca qui per andare al sito Ultimavoce.it

Cos'è successo? A parte la lunga introduzione che precede le risposte e in cui, tra l'altro, il nome dell'associazione Federazione Pagana che dal 2007 celebra il Giorno Pagano Europeo della Memoria è stato riportato in modo errato e in modo da creare confusione con il ramo italiano della Pagan Federation, con cui non ha niente a che fare, le risposte stesse sono state tagliate e rimaneggiate sia nel lessico che nei contenuti che nella punteggiatura. Nell'intervista così com'è stata pubblicata, la punteggiatura è usata in maniera errata, con una profusione di punti e virgola; dove io ho scritto "pagano" si è voluto sostituire con "neopagano". Le frasi sono state rimontate e anche alcune domande non erano le stesse.

Alle mie scocciatissime proteste con la persona in questione mi sono sentita rispondere che i tagli erano dovuti a ragione di spazio (vi invito a verificare la proporzione tra introduzione e risposte nel testo pubblicato), che comunque per la gente le parole pagano e neopagano sono la stessa cosa e che aveva dovuto tagliare la differenza tra le due sempre per ragioni di spazio, che le mie risposte erano scritte in fretta e quindi "molte parti non suonavano in italiano" (se fosse così, voi che leggete il testo originale fatemi sapere, ci tengo molto) e che comunque avrei dovuto esserle grata perché pubblicizzava il mio evento di nicchia su un canale nazionale, perché la gratitudine è fondamentale nella spiritualità.

Non voglio accanirmi contro questa persona: si tratta di una persona evidentemente molto inesperta, sia dal punto di vista giornalistico, sia dal punto di vista del paganesimo, perché è evidente che ancora riconduce tutto alla sua esperienza. Basti pensare che contesta la differenza che io ho fatto tra pagani e neopagani tagliandola e dicendo che la gente non capisce ma poi mi attribuisce un termine come "eclettici" che non è quasi più usato nell'italiano comune, figuriamoci se qualcuno digiuno di questioni pagane ne capisce il significato! Per quanto riguarda la pubblicità di cui dovrei essere contenta, in primo luogo non definirei poi così di nicchia un evento che, tutto da solo, si è fatto strada nelle celebrazioni di 5 gruppi, quest'anno, più tutti i post e le immagini che sono state dedicate e che saranno raccolte nella pagina dei riti e comunque alcune frasi, così come sono state rigirate, esprimono un senso diverso dall'originale, talvolta finendo per esprimere giudizi di valore che non erano originariamente presenti.

Detto questo, visto che comunque quell'intervista pubblicata va sotto il mio nome, pubblico qui sotto la versione originale e vi invito a farmi sapere cosa ne pensate.

Manuela Simeoni

Il testo originale dell'intervista

1. Parlaci del progetto del Giorno Pagano Europeo della Memoria. Com'è nato e quando?
Il progetto è nato nel corso del 2006; all’epoca mi pareva che nel panorama del paganesimo italiano mancasse una consapevolezza storica. C’era chi sosteneva che il paganesimo, dall’antichità ad oggi, non si fosse mai estinto e lo faceva sulla base di testi anglosassoni di dubbia storicità. C’era chi ricostruiva la religione pagana con categorie di pensiero più appropriate per un cristianesimo volto al femminile che non per un paganesimo com’era quello antico. La maggior parte dei gruppi che praticavano il paganesimo si concentrava sulle celebrazioni e sul legame “emotivo” con il mondo naturale; alcuni gruppi stavano tentando un salto di qualità definendo un sistema religioso, filosofico e teologico alternativo al monoteismo imperante. Io volevo dare un contributo a questo salto di qualità, fornendo da un lato un’occasione (il Giorno) per celebrare il legame con le religioni precristiane a cui i pagani si ispirano, dall’altro alcuni strumenti (il Progetto, cioè il sito con i suoi vari rami, i tutorial e gli articoli), per la costruzione del Paganesimo in maniera solida e nel mondo di oggi. Il motto del progetto non a caso è “guardare al passato pagano per costruire il futuro del paganesimo”.

2.Secondo te perché, dopo ancora 11 anni, non si è istituito ufficialmente questo giorno? è una memoria che non vuole essere ricordata dalle istituzioni?
Perché le istituzioni dovrebbero riconoscere un processo storico e come? Sappiamo benissimo che chi ricopre le cariche ha un’educazione monoteista e fatica a vedere qualsiasi cosa diversa da questa, ma è davvero così importante, adesso, che il Giorno Pagano Europeo della Memoria sia ufficializzato? Vogliamo che lo celebrino i Comuni e le Regioni, magari cominciando ad utilizzarlo per gli scopi politici della Giunta? Abbiamo già visto più volte nella storia lo sfruttamento di simboli pagani o precristiani per scopi politici e sappiamo bene com’è finita. Credo sia una cosa che riguarda innanzitutto le comunità pagane: ad essere ricordati ufficialmente potrebbero essere degli eventi locali singoli, degli episodi, ma una celebrazione ufficiale del Giorno o un riconoscimento, allo stato attuale delle cose, sono ancora fuori luogo, per me.

3.Nonostante sia un giorno non riconosciuto dalle autorità, ogni anno si fanno molti eventi in tutt' Italia, quindi è riconosciuto da una comunità religiosa?
Intanto, non è mica proibito celebrare qualcosa che non è riconosciuto dalle autorità… A celebrare il Giorno Pagano Europeo della Memoria sono diverse comunità pagane e neopagane in Italia; negli anni precedenti, qualche celebrazione è avvenuta anche all’estero, in Messico, ad esempio, e in Gran Bretagna. Ho usato il plurale ‘comunità’: il paganesimo non è una religione unitaria, ma un’etichetta usata per riunire sia le correnti religiose che si riallacciano, in maniera più o meno tradizionalista, alle religioni precristiane politeiste (quella romana, quella greca, quella celtica…) e che di solito sono dette ‘pagane’, sia le correnti religiose che si riallacciano a forme più moderne, che possono essere politeiste o dualiste e sono più propriamente dette ‘neopagane’ (appartengono a questi gruppi la stregoneria, la stregheria, la wicca e altre forme di paganesimo che uniscono nelle loro celebrazioni elementi provenienti da diverse religioni precristiane non solo europee…). Anche all’interno di una stessa corrente, i gruppi o i singoli praticanti possono essere diversi nel riprodurre le religioni antiche: alcuni sono più tradizionalisti e rigidi, altri più flessibili, alcuni cercano di esprimere il proprio pensiero strutturandolo per il confronto con altri sistemi di pensiero come quello cristiano, altri privilegiano una pratica fatta più di sensazioni che di ragione. Alcuni preferiscono il termine ‘neopagano’, altri non lo amano. Anche riguardo il Giorno Pagano Europeo della Memoria i gruppi hanno opinioni diverse: qualcuno ha trovato buona l’idea e l’ha celebrato, per un anno o per diversi anni di fila, per prima la Federazione Pagana che celebra un rito ogni anno dal 2007 presso il Bosco Sacro di Jesolo; altri non hanno ritenuto opportuno farlo e altri ancora hanno criticato apertamente e più o meno pesantemente la celebrazione di questo Giorno. Come si vede, non esiste una sola comunità, ma tante, con diverse opinioni: nel Paganesimo esiste il confronto, ma non l’ortodossia e tutti sono tenuti a discutere e sostenere le proprie opinioni, ma non a seguire un dogma. Capisco che si tratti di un argomento un po’ complesso: ma è la realtà ad essere complessa e una ricerca in internet, sulle pagine dei vari gruppi, può far addentrare meglio in questa complessità rispetto a queste poche righe.

4. Perchè il 24 febbraio?
Secondo l’edizione critica curata da Theodor Mommsen delle leggi del Codice Teodosiano, in questa data nel 391 l’imperatore Teodosio emanò l’editto che proibiva nell’Impero Romano qualsiasi pratica pagana, incluse le visite ai templi, le offerte di cibo, i brindisi (libagioni) e i doni di fiori ai templi e agli Dèi. In seguito a questo editto, il fuoco di Vesta che doveva bruciare a Roma in eterno fu lasciato spegnere. Simbolicamente è l’inizio dell’assalto che il cristianesimo lanciò ai templi pagani (nello stesso anno si svolse l’assedio al Serapeion di Alessandria, che recentemente è stato raccontato nel film Agorà di Almodovar); l’ondata uscì dai confini dell’impero per concludersi ben nel XIV secolo, quando l’ultimo paese ufficialmente pagano d’Europa, la Lituania, si convertì al cristianesimo, per ragioni politiche, nonostante la sua strenua resistenza alle scorribande dei Cavalieri Teutoni, i crociati d’Europa.

5. Quando pensiamo al giorno della memoria ci vengono subito in mente le immagini della shoa degli ebrei e dell' olocausto del periodo nazista. Con Giorno Pagano Europeo della Memoria voi vorreste rivendicare che non è esistito un solo olocausto? Che i genocidi di eretici e streghe da parte della Chiesa Cattolica con la Santa Inquisizione sono paragonabili ad un olocausto precedente a quello nazista?
Ammetto apertamente la mia ignoranza: quando ho cominciato, nel 2006, a creare un progetto di Giorno Pagano Europeo della Memoria, ero così assorbita dalla questione che non sapevo esistesse un Giorno della Memoria dedicato all’Olocausto nazista. Senz’altro Inquisizione e Olocausto nazista hanno diversi punti in comune, non ultimo il fatto che entrambi discendono da una religione monoteista, che non ammette niente altro al di fuori di sé. Tuttavia sarebbe scorretto limitare l’ambito del Giorno Pagano Europeo della Memoria alla sola Inquisizione e alla sola caccia alle streghe: innanzitutto perché, come ho detto, alla memoria storica si deve accompagnare un progetto che prevede di praticare, vivere e descrivere la religione pagana oggi; esiste inoltre tutta una storia di templi distrutti e trasformati in chiese, pene di morte, equiparazione tra paganesimo e reato di lesa maestà, privazione di diritti civili, che precede di molti secoli l’Inquisizione ed è a quella per prima che il Giorno si rivolge, anche se alcuni gruppi che lo celebrano scelgono di sottolineare soprattutto la persecuzione delle streghe.

6. Secondo te, quanto è importante ricordare una storia che non vuole essere ricordata dall'istituzione chiesa? Qual'è il ruolo di voi neopagani, che vi definite neostreghe, nel riportare alla luce tradizioni che sono spesso dimenticate o negate (Non solo in questo giorno, ma nella vostra pratica quotidiana e nelle vostre divulgazioni)?
Perché la chiesa come istituzione dovrebbe essere un metro per ciò che si deve o non si deve ricordare? E’ ovvio che la chiesa non ammetterà mai in pieno i suoi crimini, ma noi dovremmo piuttosto spingere per una società civile imparziale, che garantisca a tutti i diritti civili, incluso quello di ricostruire una storia che comunque è avvenuta e di praticare culti che, come prevede la legge italiana, non contrastino con le leggi in vigore. Io non mi definisco né neopagana, né tantomeno neostrega: sono definizioni che qualcuno senz’altro usa, ma non mi appartengono. Non mi interessa che l’istituzione chiesa ricordi la mia storia perché non le riconosco nessuna autorità, anche se purtroppo la sua influenza sulla società rimane alta anche in campi che non le competono. Per me è importante ricordarla perché, come pagana, mi ricorda da dove vengo, mi fornisce una fonte a cui attingere, un monito per il futuro e fa parte del paganesimo che pratico oggi e che è stato modellato da questa storia. Non mi interessa portare alla luce tradizioni per il puro gusto di riportarle alla luce: le studio, le sperimento, le colloco nella mia filosofia di vita. Mi definisco, ma questa è una mia terminologia personale, semplicemente pagana: quello che io pratico nella vita di ogni giorno e quindi anche nei riti e cerco di spiegare negli articoli è una visione politeista del mondo, un mondo abitato da Dèi con cui si entra in contatto attraverso le proprie emozioni. Anche qui, sto semplificando: il panorama del paganesimo non solo italiano è troppo variegato per darne un’idea in poche righe.

7.In occasione del Giorno Pagano della Memoria chi decide di celebrarlo mette al polso una fascetta viola. è un simbolo tipicamente riferito alla solidarietà nei confronti dei diritti delle donne. Durante l'inquisizione già essere donna era marchio di stregoneria. La vostra iniziativa vorrebbe risaltare la repressione storica nei confronti del sesso femminile?
Non è corretto dire che il nastro viola sia un simbolo del Giorno Pagano Europeo della Memoria: l’idea fu lanciata, se non ricordo male, da un gruppo Facebook che oggi non esiste più, Il Salotto della Gatta Nera. Anche loro si concentravano sulla caccia alle streghe e sulla repressione del femminile (innegabile, anche se, ripeto, si tratta di una visione solo parziale del significato globale del Giorno Pagano Europeo della Memoria) come elemento principale della loro celebrazione del Giorno Pagano Europeo della Memoria e quindi credo per questo avessero scelto un simbolo di solidarietà femminile. Poi altri gruppi hanno trovato bella l’idea e l’hanno adottata, ma non fa parte del progetto in generale perché ho sempre preferito lasciare che ogni gruppo o singolo partecipante celebrasse la Memoria Pagana in modo coerente al suo modo di vivere il Paganesimo nella vita di tutti i giorni.

8. Avete dei riferimenti online per approfondire il tema del GPEM?
Ovviamente il sito www.giornopaganomemoria.it che è il sito ufficiale del progetto, con tutti i contatti se, una volta letto il sito, qualcuno vuole scrivermi direttamente: lì si trovano gli articoli, i documentari, le celebrazioni relative all’intero progetto. Ci sono pagine che organizzano gli articoli per filone di ricerca. Ci sono delle pagine in cui sono ordinate per anno tutte le celebrazioni dal 2007 a oggi. Una volta caricate le documentazioni dei riti del 2017 modificherò il sito strutturando meglio la parte della storia del progetto: dopo 11 anni, è ora.

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