Il blocco 2-- contiene i dati necessari alla localizzazione del sito o del tempio riutilizzati. Lo schema attuale prevede che il blocco si componga di quattro elementi: 200, località precisa, 201 provincia, 202 regione, 203 nazione. Lo schema è pensato per la situazione amministrativa italiana e potrebbe creare problemi di concordanza con i sistemi di altre nazioni.
Anche questi campi contengono dei nomi e pongono perciò il problema della lingua in cui vanno dati. Prevale però l’uso di lasciare i nomi di località nella lingua del paese in cui si trovano; potrebbe però essere utile una tabella di traduzione delle località più note (e più tradotte nell’uso corrente) e certamente lo è una nota che spieghi l’organizzazione amministrativa dei paesi.
La localizzazione di un sito è espressa in maniera gerarchica, attraverso definizioni che vanno dalla località precisa fino ad un livello più ampio che è la nazione o stato di appartenenza. Mentre in Italia ogni località si trova in una provincia, che si trova in una regione, che a sua volta si trova nella nazione Italia, lo schema potrebbe non essere adatto alla struttura amministrativa di altri paesi partecipanti. Occorre quindi trovare una definizione che si adatti a diverse strutture; ad esempio, i Land tedeschi sono assimilabili alle regioni italiane non tanto dal punto di vista amministrativo, quanto piuttosto dal punto di vista dell’aiuto che la loro indicazione offre nell’identificare una località, oppure è opportuno che venga creato un campo a sé? Nel primo caso, si dovranno elaborare anche qui delle tabelle che spieghino la corrispondenza del campo 202 alla regione nel caso italiano e al land nel caso tedesco; il campo 202 potrebbe essere definito come "livello di localizzazione 2" (subito dopo la nazione, che sarebbe il livello 1; ma i livelli si possono contare in maniera differente) e una tabella spiegherebbe che lì sono comprese le regioni italiane, i land tedeschi e magari le nazioni (Inghilterra, Scozia, Galles) inglesi. Nel secondo caso si creerebbe un campo apposito, magari designando la nazione con 204 anziché 203 e inserendo al 203 un campo intermedio, utile anche per le nazioni inglesi citate nell’esempio precedente. Lo svantaggio principale di quest’ultima operazione sarebbe il rischio di moltiplicare a dismisura i campi: la maschera di ricerca diverrebbe eccessivamente dettagliata e difficilmente gestibile da parte dell’utente. In ogni caso servono delle tabelle di confronto e una guida al modo in cui le localizzazioni sono espresse per ogni singolo paese.
Il nome dello stato-nazione potrebbe, volendo, fare eccezione alla regola della lingua e uniformarsi alla lingua comune scelta per tutto il database.
Non si può chiedere all’utente del database di conoscere i nomi di tutte le province e regioni straniere, soprattutto nel caso in cui siano molti. Oltre quindi alle già citate tabelle di confronto tra le strutture amministrative e alle tabelle di traduzione dei nomi più comunemente tradotti, sarebbe opportuno preparare delle tabelle geografiche, anche molto generiche, che permettano di individuare a colpo d’occhio il nome geografico cercato. Potrebbero fermarsi ad esempio ai nomi delle regioni italiane o dei land tedeschi; danno soltanto un’indicazione generica dei livelli più alti nella gerarchia della localizzazione e possono aiutare a risolvere eventuali dubbi sulla grafia dei nomi delle regioni, dubbi che possono venire anche relativamente alle regioni della propria nazione: ad esempio, si sceglierà la forma Friuli, Friuli-Venezia Giulia, Friuli Venezia Giulia, Friuli V.G. ?
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