Giorno Pagano Europeo della Memoria

IL PAGANO ALLA RICERCA DELL'INFORMAZIONE: LE BIBLIOTECHE E I CATALOGHI IN RETE

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Sommario

 

Nella lezione precedente abbiamo trattato della differenza tra bibliografie e cataloghi e individuato alcune caratteristiche distintive di un libro, caratteristiche che ci permettono di ricercarlo in un catalogo. Ma come si effettua concretamente la ricerca in un catalogo di biblioteca? Questo sarà l’argomento di questa terza puntata del ciclo "Il pagano alla ricerca delle informazioni".

Approccio ai cataloghi informatizzati

Come già detto nella pagina precedente, ormai tutte le biblioteche hanno dei cataloghi in linea, che potete consultare comodamente da casa tramite internet prima di recarvi in biblioteca; in biblioteca del resto trovate dei computer preparati per la consultazione del catalogo. I sistemi utilizzati per costruire un catalogo in rete possono essere i più diversi, ma dal nostro punto di vista, cioè dal punto di vista di chi li deve consultare per una ricerca, possiamo dire che tutti si presentano in modo abbastanza simile. Tutti quanti infatti presentano una maschera che ci permette di cercare i libri tramite autore, titolo e soggetto e qualche volta attraverso altri attributi, ma facciamo un passo per volta.

Infatti, spesso, prima di accedere alla maschera di ricerca ci viene chiesto se vogliamo fare una ricerca per lista o per campo o per parola chiave. Mentre le ultime due, ricerca per campo e ricerca per parola chiave sono di solito sinonimi, la ricerca per lista indica una cosa differente. Quando scegliamo di fare una ricerca per lista il computer sfoglia delle liste alfabetiche e ci mostra il punto dove si troverebbe quello che stiamo cercando. Facciamo un esempio pratico; mettiamo che io voglia cercare dei libri di Maria Gimbutas; se scrivo nel campo autore "Maria Gimbutas" e ho scelto la ricerca per lista, il catalogo mi mostrerà di solito una lista di nomi con la lettera M di Maria e una freccia nel punto dove avrebbe dovuto esserci l’autrice che cerco. Avrebbe dovuto perché se vi ricordate le lezioni precedenti, ricordate di sicuro che gli autori in Italia si elencano per cognome. Fare una ricerca per liste è come fare una ricerca in un elenco telefonico: il primo termine che si deve inserire è il cognome. A questo punto il catalogo mi mostra una lista sulla lettera G, e se la biblioteca possiede un libro della Gimbutas, dovrei averlo trovato. Se avessi sbagliato a scrivere il nome, cosa che accade spesso con i nomi scritti in alfabeti non latini, per i quali esistono diverse regole di trascrizione, potrei sempre usare i comandi appositi per scorrere la lista avanti e indietro e vedere se, per caso, non avrei dovuto scrivere y invece di i. La ricerca per lista dei libri scritti da uno stesso autore mi dà lo stesso risultato se inserisco il solo cognome, quando magari non siamo sicuri del nome: la lista mi mostra che ci sono diversi autori con lo stesso cognome e potrei magari decidere di guardare la lista delle opere di tutti. Ad esempio, potrei non sapere se "Storia notturna" e "Lessico Familiare", entrambi scritti da un Ginzburg, sono dello stesso autore, o pensare che Natalia abbia scritto il primo e Carlo il secondo quando invece è il contrario. La ricerca per lista non è invece di particolare utilità nelle ricerche per titolo, a meno che io non sappia già il titolo esatto del libro che cerco e voglia così abbreviare la ricerca. Anche in questo caso il catalogo mi posiziona lungo una lista alfabetica di titoli, ordinati in base alla prima parola, escluso l’articolo se il titolo comincia con un articolo.

Se magari ricordo vagamente una parola del titolo, ma almeno di quella sono sicura, mi conviene usare la ricerca per campi o per parola chiave. Questo modo di cercare assomiglia a quello dei motori di ricerca su internet: inserisco una o due parole e ottengo una lista di schede bibliografiche che contengono quelle parole. Nell’esempio appena fatto, otterrei una lista di libri che nel titolo contengono quella o quelle parole; nel titolo, e non nel testo, perché la ricerca, ricordiamolo, si chiama anche per campi: si cercano tutti i libri che in quel particolare campo, cioè in quella caratteristica del libro, contengono quelle parole.

Queste sono le due modalità di ricerca possibile; non è detto che il catalogo le presenti entrambe e di solito è la ricerca per liste ad essere un’aggiunta rispetto all’altra, sebbene sia comunque molto utile. A volte la scelta tra ricerca per lista e ricerca per campo viene fatta prima di accedere alla maschera di ricerca; altre volte la si fa direttamente dalla maschera di ricerca. Dipende dal catalogo, e non potendo qui esaminarli tutti, dovrete fare voi alcuni esperimenti sui cataloghi in linea.

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Ricerca semplice e ricerca avanzata

Altra possibilità che di solito offrono i cataloghi è quella di scegliere tra una ricerca semplice e una avanzata. Che cosa si intenda per l’una o per l’altra, dipende anche questo dal catalogo: in certi casi la ricerca semplice corrisponde ad una ricerca per parole chiave fatta su tutti i campi, cioè le caratteristiche del libro, possibili; in altri casi invece già la ricerca semplice presenta una maschera divisa in campi, di solito autore, titolo, soggetto e un campo per la ricerca in tutti i campi. Diciamo che quasi sempre la ricerca avanzata comprende la possibilità di limitare in qualche modo la ricerca attraverso la selezione di quegli attributi che nell’ultima trasmissione abbiamo definito utili non ai fini immediati della ricerca, ma per capire se effettivamente i risultati della ricerca ci sono utili o no, in particolare lingua e anno di pubblicazione. Queste possibilità di limitazione si chiamano filtri, ma prima di vederne qualcuno vediamo meglio la questione della ricerca.

Il "gesto" della ricerca è in sé semplice: inserite le parole e cliccate sul pulsante "cerca" (o "cerca per lista" o "scorri la lista" o "cerca per campi" e otterrete i risultati. In genere la pagina dei risultati presenta una lista in formato ridotto, cioè con pochi attributi essenziali, e cliccando, una o due volte, sul titolo del libro, oppure selezionando la casella a fianco e cercando un pulsante con una scritta che assomiglia di solito a "visualizza dettagli" o "visualizza selezionati" o "mostra risultati", in questo modo si accede alla scheda intera. La scheda intera contiene la collocazione, cioè il posto in cui il libro si trova all’interno della biblioteca, che può essere a scaffale aperto o a scaffale chiuso. Che cosa voglia dire questo e a cosa serve la collocazione, lo vedremo nella prossima lezione, quando tratteremo anche del sistema di collocazione ad accesso libero più usato in Italia.

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Ricerca per soggetto: funziona?

Per il momento ci interessava chiarire le diverse modalità di ricerca; ma c’è ancora un argomento abbastanza importante che non abbiamo toccato: la ricerca per soggetto. Cercare per soggetto è l’azione che viene di solito più spontanea quando si cerca qualcosa su un determinato argomento che interessa, ma spesso i risultati sono deludenti. Questo succede perché la soggettazione di un libro, cioè l’attribuzione ad esso di un soggetto nella sua scheda catalografica, segue delle regole particolari. Innanzitutto va detto che non sempre ad un libro è attribuito un soggetto: l’importanza del soggetto nel catalogo è stata affermata con forza solo di recente, diciamo a partire dagli anni ’60, e quando si è trattato di inserire in un catalogo informatico le schede dei libri delle biblioteche, non sempre si è messo un soggetto alle schede che non l’avevano. Se solo metà dei libri della biblioteca sono soggettati, capite che la ricerca per soggetto già comincia a dare qualche problema. In più, come abbiamo già detto per gli autori, uno stesso soggetto deve essere scritto sempre nello stesso modo e per questo quasi tutte le biblioteche si rifanno al Soggettario della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, che è una specie di vocabolario dei termini consentiti per esprimere i soggetti. Altre biblioteche hanno invece vocabolari diversi, soprattutto le biblioteche specializzate che hanno bisogno di termini più precisi, il Soggettario infatti è molto generale ed essendo anche aggiornato di rado non sempre appare in grado di esprimere bene il soggetto, cioè l’argomento, di un libro. Pensate che solo da poco sono state sostituite parole come "cinematografo", "fanciulli", "minorati psichici", che ancora potrebbe capitarvi di trovare nei cataloghi, e probabilmente sono molti, non aggiornati alle nuove norme.

Il fatto che la biblioteca usi un vocabolario controllato, è questo il termine tecnico, di parole ammesse e non ammesse per esprimere un soggetto, significa che voi che andate a fare una ricerca in biblioteca dovete conoscere quelle parole per poter cercare per soggetto. Nelle vecchie biblioteche con gli schedari cartacei, accanto allo schedario c’era una copia del Soggettario proprio a questo proposito; adesso è più raro che accanto ai computer per la consultazione del catalogo ci sia il Soggettario. Il catalogo informatico dà infatti la possibilità di cercare non solo sulla base del titolo intero, ma anche in base ad una parola qualsiasi del titolo. La ricerca non è equivalente, perché i libri possono avere titoli "ad effetto" pensati per catturare l’attenzione e non per spiegare il contenuto di un libro, mentre il soggetto ha il solo scopo di spiegare il contenuto del libro.

C’è poi un altro problema dell’attribuire un soggetto ad un libro. Provate a raccontare ad un amico il contenuto di un saggio che avete letto e lasciate che poi sia un altro a fare lo stesso: probabilmente avrete messo l’accento su aspetti diversi del saggio in questione; lo stesso capita a chi deve attribuire un soggetto ad un libro. Il catalogo in genere vi permette di cercare una qualsiasi parola del soggetto come del titolo (sempre che abbiate scelto la modalità di ricerca per parola chiave e non per lista, come abbiamo detto all’inizio della trasmissione), ma non è detto che l’aspetto che a voi interessa sia stato inserito tra i soggetti presenti nella scheda del libro. E’ necessario però sapere che probabilmente, per ottenere quello che cercate, dovrete procedere per tentativi, cercando con sinonimi sia nel soggetto che nel titolo, per "spremere" per bene i risultati dal catalogo della biblioteca.

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Classificazione e collocazione

Mentre il soggetto è l’espressione del contenuto di un libro usando le parole del linguaggio comune (e, non mi ricordo se l’ho detto, non si può fare per romanzi o opere cosiddette miscellanee o di consultazione, come vocabolari, enciclopedie, ecc), la classificazione è l’inquadramento del contenuto di un libro in uno schema gerarchico di discipline e in genere viene espressa con dei codici, sia numerici che alfabetici. Esistono diversi schemi di classificazione; dal momento che mettono vicini tutti i libri che trattano di una stessa disciplina, ad esempio la storia, vengono spesso usati per le collocazioni a scaffale aperto, quelle in cui il fruitore della biblioteca si reca autonomamente allo scaffale e preleva il libro desiderato.

Visto che lo scopo della nostra ricerca sul catalogo è quello di scoprire non solo cosa possiede la biblioteca, ma anche come accedervi, conoscere la collocazione, detta anche segnatura, è fondamentale per prendere o farci prendere il libro desiderato. La collocazione è di solito un codice, ben segnalato dalla dicitura "collocazione" praticamente in tutti i cataloghi informatici, che dice, a chi sa decifrarlo, dove si trova il libro, perciò, almeno all’inizio, dovrete chiedere al bibliotecario. Ogni biblioteca ha un suo sistema di collocazione, ma soprattutto quelle nuove, che scelgono, completamente o in parte, il sistema dello scaffale aperto, fanno coincidere la collocazione con la classificazione. In particolare, nelle biblioteche italiane si usa moltissimo la Classificazione Decimale Dewey, in cui la classe di un libro, cioè la disciplina cui si riferisce, è espressa da un numero decimale. Conoscerla permette di muoversi autonomamente all’interno delle biblioteche ed è per questo che ne tratteremo meglio nella prossima puntata.

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Manuela Simeoni

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